Di tutte le vicissitudini che mi sono fin'ora capitate questa è di gran lunga la più assurda ed improbabile. Poco tempo fa, mentre mi districavo tra pensieri sul copyright e sull'editoria, suonarono alla porta della mia umile casetta. L'inatteso visitatore si rivelò essere un vecchio monaco amanuense venuto a passare i suoi ultimi inverni presso di me. Colto alla sprovvista non seppi come obiettare a tale pretesa e di lì a poco tempo le mie stanze si riempirono di curvi monaci scriventi. Ora, sebbene io abbia consapevolezza che queste austere figure probabilmente non siano altro che un parto della mia mente, tuttavia mi riterrei ugualmente sgarbato a suggerire loro di tornare nella loro non esistenza. Perciò mi ritrovo, miei cari amici, nella spiacevole situazione di chi per vedere la TV sul divano la sera deve concordare il programma con un'intero monastero.

giovedì 27 marzo 2008

Polvere alla polvere

-Signor M, questo Porto è davvero eccezionale.-
-Sono lieto che gliene sia rimasto.-
-Posso...Sono venuto...Si ricorda? Mi aveva chiamato per...-
-Proceda, si sbrighi.-
-Ho raccolto tutti i dati che mi ha chiesto. Un lavoro scrupoloso. Quantomai preciso. Non avevo molto da cui partire, ma non mi sono perso d'animo. Ho chiesto in giro, ho fatto circolare le foto. Ho mosso tutti i miei informatori.-
Due sedie d'epoca, un tavolino pezzo d'antiquariato, la sale, grande, quadri. Porto d'annata. Una rarità.
-Posso offrirle un po' di Rozes? E' invecchiato 25 anni.-
-La ringrazio, ma non bevo, non posso, sa...noi non...-
-Oh sì, lei beve. Non mi fido della gente che non beve.-
-Se è così....-
-Non trova che il nostro rapporto debba essere incentrato sulla fiducia?-
-Assolutamente. D'altra parte, signore, non credo di averle mai dato motivo per sospettare di me.-
Un camino acceso. E la luce sul suo volto austero. Triste, stanco. Ma ancora vivo, nonostante tutto, nonostante debba sopportare ancora visite.
-Le persone che hanno tradito una volta tendono a rifarlo. E' una droga: la paura di essere scoperti. Lei si ciba di questo terrore perché le dà consapevolezza, coscienza che un giorno tutti moriremo. Sa bene che tradirmi sarebbe una mossa stupida, ma, lo sente? E' il richiamo della polvere. Non ci può fare niente, ci chiama e un giorno lei deciderà di seguirlo. Nel mentre può smettere di tremare; sta rovesciando il Porto-
Il tappeto ritaglia la stanza. In un fazzoletto della loro esistenza si guardano due uomini che non vedono l'ora di voltarsi.
-Ho dovuto anche impiegare una ingente quantità di denaro, ma alla fine sono riuscito a scoprire dove si nasconde. Genova, chi l'avrebbe mai detto, buffo. Non lo trova buffo?-

Qua si può tagliare e possiamo inserire l'immagine di me inginocchiato, una pistola puntata alla nuca. Sto contando per l'ennesima volta i tre denti sul pavimento. Chi l'avrebbe mai detto che si staccassero con questa facilità? Sposto velocemente la lingua in cerca delle cavità vuote incurante delle urla alle mie spalle. Non riesco a pensare ad altro, mi pare già abbastanza grossa questa cosa dei denti. Voglio dire: mica si riattaccheranno, no? Tre.
-Dimmi dove è andato. Che fine ha fatto? Dimmelo se non vuoi ritrovarti una pallottola nel cervello-
Ora noi si potrebbe anche ritornare al signor M. e all'ometto titubante, che, per inciso, da quando mi preme quella cosa fredda sulla nuca pare aver cambiato carattere. Ora potremmo tornare alla stanza col camino. Buffo Genova, vieni al dunque, ho indossato la tunica e sono entrato in quella specie di comune dove si nascondeva. Possiamo tornare a quegli istanti, ma questo non aiuterebbe né me né voi a rispondere alle domande che sembrano interessare al tizio dietro di me. Chi sia e perché stia cercando Jack voi potete chiedervelo, ma io no, perché quando hai una pistola puntata alla testa le domande non le fai te.

continua...