Di tutte le vicissitudini che mi sono fin'ora capitate questa è di gran lunga la più assurda ed improbabile. Poco tempo fa, mentre mi districavo tra pensieri sul copyright e sull'editoria, suonarono alla porta della mia umile casetta. L'inatteso visitatore si rivelò essere un vecchio monaco amanuense venuto a passare i suoi ultimi inverni presso di me. Colto alla sprovvista non seppi come obiettare a tale pretesa e di lì a poco tempo le mie stanze si riempirono di curvi monaci scriventi. Ora, sebbene io abbia consapevolezza che queste austere figure probabilmente non siano altro che un parto della mia mente, tuttavia mi riterrei ugualmente sgarbato a suggerire loro di tornare nella loro non esistenza. Perciò mi ritrovo, miei cari amici, nella spiacevole situazione di chi per vedere la TV sul divano la sera deve concordare il programma con un'intero monastero.

giovedì 3 aprile 2008

Polvere alla polvere /2

E c'è anche da tenere presente che lui, il signor M, questa vita, in fin dei conti, non l'ha mai voluta fare. E ti capita anche di svegliarti stanco, distrutto, ubriaco, la sera prima, neanche la ricordo. Ti capita, trascini le gambe fino allo specchio in bagno e cerchi di mettere a fuoco. Hai la camicia del giorno prima, la barba da fare. E ti piaci: bello, dannato. Sì, ce l'ho con te, non c'è nessun altro qui, bastardo, angelo caduto, cattivo ragazzo, strizzi l'occhio al diavolo e hai il colletto della camicia ancora sporco di sangue. Ti abbottoni i pantaloni e puoi andare dal giornalaio. Parlano di te. E allora leggi svogliato, bellissimo, al bancone del bar e ti fai fare un altro caffè. Sì, una serata difficile, ma sono cazzi miei. In fin dei conti la tua faccia di merda mi dice che ieri sera ti sei eccitato con un reality e masturbato con un filmetto su una rete privata; ma mica ti vengo a rompere i coglioni per questo. La prima serata è una faccenda personale, anche e soprattutto quando uccido. Tuttalpiù ci posso scherzare un po'. “Facciamo un terzo caffè, và, sono convinto che non mi ucciderà”, ma gli altri non dovrebbero capire e magari si potrebbero spaventare per la mia risata. Magari... Finisse tutto qua... Magari, sarebbe bello se la giornata del signor M. non continuasse. Ma poi c'è il dopo-sbronza, il mal di testa, una coscia di pollo bollita e quella merda di medicine per lo stomaco. E il purè, dimenticavo il purè. Un cazzo di passato di patate lessate. Arriva una ragazza russa, moldava o quel che è a fare le pulizie e ti tratta come una merda. E neanche ti guarda perché sei vecchio. Cinquant'anni e non sei più un uomo che la può scopare. Andrà con il cameriere faccia di merda reality e seghetta. E va bé, è giusto così, stessa ignoranza e nullità. Io posso pretendere qualcosa di meglio dell'immigrata corpicino lungo e secco, coda di cavallo, aria altezzosa, pulisce il mio cesso trattenendo il respiro. Ma le donne del signor M sono sempre svanite velocemente e, adesso, non è buono neanche per la donna delle pulizie. Questo fa male. Questo ti uccide dentro. Magari la giornata finisse al terzo caffè...Ma c'è il quarto, quello dei nipoti che vogliono aprire un'attività investimento sicuro, servirebbe un capitale iniziale, ma, insisto, questo è solo un prestito perché ti ridarò tutto con gli interessi, di me ti puoi fidare. Vaffanculo. C'è il quinto caffè: “Dottore, forse potrei ricominciare a mangiare la carne rossa? Certo, sì, lo so, importante, ci mancherebbe, ma certo, glielo prometto, come posso ringraziarla?, accetti questi, grazie a lei”. E fanculo. Il quinto caffè il signor M lo offre sempre al suo agente di borsa con l'obiettivo di trattenerlo il più a lungo possibile a parlare seduto in quella poltrona tra le mura del suo studio. Lo muove un piacevole sentimento di sicurezza, la convinzione che in quell'oretta il suo ospite non lo possa derubare, che ogni minuto passato in sua compagnia sia un euro risparmiato. E quasi gliela legge negli occhi, al sua broker, la fretta di andare, ah ah! Con fare vittorioso gli fa un'altra domanda e poi un'altra e un'altra; fino a quando non lo vede, lentamente, tirare fuori dalla tasca il cellulare, armeggiare con il grasso pollice e mandare un messaggio. Un ordine è stato inviato, altri soldi di suo padre sono spariti. Fanculo. E poi c'è l'ultimo caffè, quello della solitudine, del ritratto della sua ex moglie, del ricordo dei suoi genitori. Il caffè che non vuole andare giù. Quello che vomiterà al termine della notte, una mano appoggiata al muro più sporco di Parigi, l'altra stretta intorno alla bottiglia di Jameson. Una carta dei tarocchi in tasca, inutile vezzo, la camicia fuori dai pantaloni, cazzo, un po' di sangue ci schizza sempre. E il pensiero al medico che cerca di curare la sua colite ulcerosa. Niente carne rossa. Il suo fisico non riesce a digerirla. Ah ah ah ah ah...fanculo.


...continua...

14 commenti:

Io Matteo ha detto...

"Sangue e merda. Moolto pulp, pure troppo."
P.S. Ma secondo voi, o diligenti lettori di regolamenti, io su Bl0gger le posso usare tutte queste parole del gatto? Non è che qua mi chiudono il coso e mi mettono dietro la lavagna?

sushi john ha detto...

parole del gatto... per questa ti farei chiudere.

cmq non male questa sequenza logicamente ordinata di parole.

Aleksy ha detto...

noo.. le lavagne mobili non ci sono più, ora sono tutte a muro! non preoccuparti..

Io Matteo ha detto...

Le lavagne mobili non ci sono più?! E dove si limona con le ragazze a ricreazione ora?

Filippo il mulo ha detto...

Non ci si limona più a ricreazione. Si torna a casa alla fine della scuola, ci si trova su Messenger e si limona lì.

Aleksy ha detto...

amara verità....

Anonimo ha detto...

ahuhaahuahauhuhauah Fili mi fai schianta'! cmq confermo tutto =) Fili ti aspetto su msn dai <3

Anonimo ha detto...

Era così che doveva essere un uomo? mi facevano pena tutti quei giovani ammassati davanti ai computer, che tentavano di dialogare con altri giovani usando nomi incomprensibili, attraverso file di caratteri inseriti in un campo...

Tyler.

Deezzle ha detto...

Io commento un po' in ritardo ma commento. Sangue e merda dici? Mmm... sì, decisamente un gran connubio. Gran bel nome per un nuovo drink. "Ehi, per favore, mi fai un Blood&Shit?"
Spettacolare. In inglese ha il suo fascino.
Ingredienti da valutare attentamente.

Anonimo ha detto...

già, ma potrai dire: "questo blood&shit fa cagare sangue.....!"

Io Matteo ha detto...

Si caga sangue come stile di vita ;)

Anonimo ha detto...

ho visto topi cagare sangue.

Robert Polsen

Anonimo ha detto...

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