Di tutte le vicissitudini che mi sono fin'ora capitate questa è di gran lunga la più assurda ed improbabile. Poco tempo fa, mentre mi districavo tra pensieri sul copyright e sull'editoria, suonarono alla porta della mia umile casetta. L'inatteso visitatore si rivelò essere un vecchio monaco amanuense venuto a passare i suoi ultimi inverni presso di me. Colto alla sprovvista non seppi come obiettare a tale pretesa e di lì a poco tempo le mie stanze si riempirono di curvi monaci scriventi. Ora, sebbene io abbia consapevolezza che queste austere figure probabilmente non siano altro che un parto della mia mente, tuttavia mi riterrei ugualmente sgarbato a suggerire loro di tornare nella loro non esistenza. Perciò mi ritrovo, miei cari amici, nella spiacevole situazione di chi per vedere la TV sul divano la sera deve concordare il programma con un'intero monastero.

venerdì 19 ottobre 2007

J.

C'è Deezzle. E poi c'è J. J., un giocatore, baro, avido, testa di cane, figlio di puttana: in gioventù è stato tutto ciò. J. volteggiava il coltello aspettando la volta che lo avrebbe afferrato dalla parte sbagliata. Poteva toccare a lui quella pallottola lasciata cadere dal ponte la sera che fu il primo a sparare . Ma il giocatore sente il momento, lo fiuta; sa quando stare nascosto e quando farsi beccare. J. andava verso la gogna con la sola preoccupazione di essere il profumo del whisky nel puzzo di fumo di qualche pessimo locale. Sarebbe morto per mano dell'unica prostituta che aveva veramente amato; sarebbe morto su un palco, facendo l'occhiolino e dicendo: "ci vediamo...". J. Jack. Le cose non vanno mai come si progettano. Anche quel tuo mazzo truccato aveva un punto debole.

Ancora un colpetto di vento e quel foglio si staccherà e di vento non ne manca oggi, oggi che su quella precaria locandina per la prima volta il bambino vede il volto di Jack Finn: ladro, baro, temuto assassino, domani verrà impiccato nella piazza maggiore, tutti invitati. Quel domani è oggi, ma il bambino non sa leggere e quella locandina presto, presto il vento se la porterà via.

“Che i cuori si strazino davanti al condannato
Oggi il baro va alla morte
Che possa dire di essere stato amato

Oggi vedrete un figlio di Dio impiccato
Un uomo che incontrerà l’amara sorte
Che tu possa piangerlo cuore disperato”


In piazza il bambino non è solo, in piazza c’è la mamma che lo tira per il braccio, c’è un uomo con un cappuccio in testa, ce n’è uno che urla frasi e tutti l’ascoltano, uno che vende noccioline e mele caramellate e uno che chiede l’elemosina, in piazza c’è gente che piange, gente che ride, gente che mangia, gente che per tre soldi si fa fare una foto con il condannato, in piazza c’è il condannato.

“Dannato. Dannato Jack, che la tua anima giaccia all’inferno per mille volte mille anni, finalmente ti hanno beccato, finalmente ti hanno trovato, dannato baro, mi devi la vita e oggi me la darai”

Il sindaco sale ora sul palco; è un ometto basso di statura, vestito in maniera vistosamente elegante con una vecchia fascia sul petto sulla quale si leggono bene le lettere che formano la parola “MAJOR” cucite a mano e un po’ meno bene quelle che formano la parola “Miss Acientville” in trasparenza. Prende la parola:

Signore e signori benvenuti in ciò che è l’orgoglio della nostra piccola ma preziosa cittadina: la piazza maggiore”.

Qualcuno nell’accalcata platea sorride, probabilmente pensando ad un’ipotetica piazza minore, ma Acientville ha una strada, una chiesa, un negozio, una locanda e una piazza, non si sa di cosa ma tutto è maggiore.
Oggi -continua il sindaco- siamo qui per celebrare una vittoria della civiltà sulla barbaria e sulla scostumatezza, oggi, dopo regolare processo, impiccheremo Jack il baro”.

“Dannato. Dannato Jack, non è uno scherzo, lo vuoi capire? Oggi la corda che da sempre hai tirato si stringerà intorno a te e sarà l’ultima volta. Eh già, ma è solo un attimo e a te gli attimi piacciono, tu vai pazzo per gli attimi. Sei un giocatore. Ma questa volta perderai. Lo sai questo? Allora perché ancora ridi?”

Jack non sta ridendo e con faccia greve viene tirato da uno sgherro tramite una corda legata alle sue mani congiunte. Il boia gli appoggia il cappio intorno al collo e si dirige verso la leva per aprire la botola sotto i condannati piedi. Il sindaco alza il braccio, quando l’abbasserà gli farà eco la leva.

“Dannato. Dannato Jack. Paradiso o inferno, questo è ciò che ti meriti, l’eternità. Non ti spaventa? Dovresti piangere in preda alla disperazione, perché ancora ridi? Che serve andarsene con stile? Non sei un salvatore, guardati intorno, niente ladroni, sei solo, non ti stai sacrificando, cazzo! Ma questo lo sai. Sai di non essere nessuno, eppure ridi.”

Il sindaco cerca di vedere l’ora, certe cose van fatte con precisione, ma l’orologio è sul braccio alzato. Si guarda in giro, ma non c’è soccorso, quando tirare giù il braccio? Per certe cose occorre precisione. Una donna urla e piange forte.
A morte, a morte” gridano un gruppo di signore.
No, non fatelo” la donna disperata.
Pianto di bimbi piccoli, una ventata, la precaria locandina si stacca e volteggia tre volte prima di toccare il suolo; il bambino, che non aveva mai distolto gli occhi da essa lo nota con soddisfazione.

Non fatelo vi prego, è innocente, è mio figlio”
A morte” e le voci aumentano “A morte, a morte”, le voci sono un coro funebre: “A morte, a morte, a morte”.
Il braccio cala come una mannaia sulla testa del condannato, il boia osserva il gesto con sottile timore fino a quando i suoi occhi si spostano con solenne compostezza fino alla leva. La leva. La mano stringe forte e poi come morta molla e il boia guarda fisso il sindaco.

Lo so, sì, lascia stare, è colpa mia, scusate, ma questo fatto dell’ora mi ha un po’ distratto. Avrei dovuto mettere l’orologio sull’altro braccio” dice costernato l’ometto guardando la folla come per scusarsi con tutta la cittadinanza.
Eppure questa volta sembrava tutto apposto, c’era il boia, lo sgherro, la folla inferocita e anche la madre. Ci ho messo l’intera giornata per convincerla quella!” dice uno dalle prime file.
E il poeta -aggiunge uno dal fondo- anche il poeta c’era”
Ah, lasciatelo stare quello -sbotta il sindaco come risorgendo dallo sconforto- Cosa vuol dire “che tu possa piangerlo cuore disperato“? Non riesci proprio a mettere insieme due versi solenni?”
E…ci sarebbe anche la cosa delle foto, a me non piace, e un po’ inusuale” interviene radunando tutto il coraggio il giovane tutore della legge.
Si, hai ragione David. Però se vogliamo dirla tutta non è che tu fossi poi particolarmente convincente. Ho visto sgherri ben più feroci” gli risponde un sindaco che ormai aveva ritrovato tutta la sua verve.
Al che tutti i presenti cominciano a commentare nel disordine e fracasso più completo questo nuovo fallimento:

E’ mai possibile che non si riesca neanche ad impiccare un uomo?”
Chi mai dovrebbe mangiare una mela caramellata durante un‘esecuzione?”
Cosa succederebbe allora se fosse innocente?”
E dire che oggi Jack stava andando a morire con uno stile!”
E già! Senza ridere e senza piangere, composto, finalmente perfetto, peccato, davvero peccato, mi dispiace per lui”.
Jack, nessuno aveva osato anche solo rivolgergli lo sguardo dopo l’accaduto. Lui, dal canto suo, appena il boia l’aveva liberato dalla corda, si era inginocchiato e fissando il suolo di legno pensava quasi mormorando:

“Dannato. Dannato Jack. Che ti succede? Non ridi più? Finalmente abbiamo scoperto di cosa hai paura. Hai paura Jack. Hai paura.”

Di colpo quella corda intorno alle mani stringeva in maniera insopportabile.

Che succede Jack? L’avevi trovato divertente ieri? “Guarda questi che buffi”avevi pensato? Ma guardati te, ora, in ginocchio. Sei te che mi fai ridere. Sei te il buffo.”

Jack si stava vistosamente dimenando, urlava e cercava di sciogliere il laccio che gli cingeva le mani.

Un giocatore senza carte, che bel vedere!”

Jack urla, piange e urla, ma in pochi lo notano e ancor in meno si preoccupano. Solo il sindaco prova per un po’ a calmarlo, per poi dare l’ordine a uno sgherro ora molto più convincente di riportarlo in carcere.
“Guarda Jack, non lo vedo bene, che gli sarà successo?” “Boh, speriamo che si riprenda per domani, sarebbe un vero peccato altrimenti”.
La piazza sfolla, un po’ di nebbia scende su Acientville. Il bambino tirato stancamente dalla madre per un braccio è l’ultimo a voltarsi, appena in tempo per notare un uomo appendere un foglio al muro: Jack Finn, ladro, baro, temuto assassino, domani verrà impiccato nella piazza maggiore, tutti invitati.


Trascini il saio da una parte all'altra del giardino con in mano un libro di salmi. Saresti pronto a scommettere che conosci quel libro meglio di chiunque altro. Saresti pronto a scommettere, ma ormai non lo fai più.

28 commenti:

Io Matteo ha detto...

E voi che pensavate che gli altri post fossero lunghi...

Anonimo ha detto...

...ma sono giorni che cercano di impiccarlo e non ce la fanno?
mi sembra una scena di Goldoni!!

Filippo il mulo ha detto...

Bellissimo, cavolo. Molto gustosi i tuoi deliri. Ma che c'entra Deezzle all'inizio, scusa?

Io Matteo ha detto...

Mah...goodmorningcanada, mi sa che ormai non ci provano neanche più. Certo lui l'ha presa male, tra gli amanuensi è uno dei più tristi. Dalle tue parti i giocatori d'azzardo riescono a muorire come desiderano?

Io Matteo ha detto...

Grazie filippo il mulo. Deezzle credo sia il nome del monaco che chiamavo D.. Se ho capito bene (vedi commenti al post precedente)hanno una connessione ad internet in giardino e leggono i miei post. Deezzle è anche il nick di un comune conoscente; questo certo non semplifica le cose, ma ormai da tempo sulla complessità della vicenda me ne sono fatto una ragione. Chissà che non si faccia sentire anche Jack...

Anonimo ha detto...

...Sta a sentire, è un articolo scritto da un organo del corpo in prima persona. "Sono il midollo allungato di Jack, senza di me Jack non regolerebbe il cuore, la pressione del sangue e la respirazione". C'è tutta una serie di queste cose. Siamo i capezzoli di Jean. Sono il colon di Jack.
Sì, mi becco il cancro e ammazzo Jack!

...Sono la totale mancanza di sorpresa di Jack!

Anonimo ha detto...

Nel mondo che vedo uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei kanyon intorno alle rovine del Rockefeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata.

jeremy john irons ha detto...

nel mio mondo individui di sesso maschile che hanno paura delle donne o addiruttura repulsione per la lora meravigliosa propaggine nell' esistenza vengono costretti a dei lunghi tour offerti da amici in cerca della liberazione non buddista dalla soffernza e dal dolore di non riuscire ad amare

non è la morte che separa ma solo la mancanza d' amore

Anonimo ha detto...

Nei miei incubi, invece, radici di terra greve trattengono piedi scalzi di giovani laureati, che non si accorgono del coltello nella loro mano, e continuano a fissare la libertà dei loro fratelli. Avremmo potuto avere un'esperienza di quasi vita. Ci vediamo, campioni...

Filippo il mulo ha detto...

Non è per caso, allora, Matteo, che i monaci sono in qualche modo le proiezioni di chi tu conosci? (Ho notato che il mio ruolo in questo blog è proporre sempre nuove possibili identità per i tuoi monaci, sapendo purtuttavia che loro un'identità non ce l'hanno...)

Anonimo ha detto...

Ci chiedevamo, se anche Tyler Durden non fosse un monaco, di quelli che Matteo potrebbe conoscere come TD, ..o Cornelius, ..o Bob... ...Marla...
Marla Singer! la sua filosofia di vita era che poteva morire da un momento all'altro, la tragedia, diceva, era che non succedeva.

Deezzle ha detto...

Questo post è bellissimo Matteo. Come del resto lo è Jack; immagino già la sua faccia: il classico tipo bello e maledetto, cosa che fa impazzire le donne da che mondo è mondo. Scommetto anche che questo J. era un gran donnaiolo, uno che se ne intendeva dei piaceri della vita. Però queste sono cose che credo solo io e me le sto inventando (peraltro non molto bene).

Io Matteo ha detto...

Non si sarà fatto sentire Jack, ma certo l'han fatto personaggi illustri. Grazie per le preziose parole, anche se penso che molte di esse non siano rivolte ne verso Jack, ne verso me. Sbaglio?
Marla Singer, la ferita sul palato si cicatrizzerebbe se smettessi di stuzzicarla.
Se filippo il mulo avesse ragione allora Tyler Durden monaco potrebbe essere la proiezione del mio opposto, la proiezione dell'opposto di tanti. Lui non c'è, ma c'è Jack.

Io Matteo ha detto...

Penso, filippo il mulo, che l'identità sia un costrutto tutt'altro che stabile. Perciò trovo appropriato il tuo tentativo di ridefinirlo ogni volta. Anzi, quanto mi piacerebbe se le persone lo facessero anche con me. Il mio prossimo "copia ed incolla" magari lo dedico a questo discorso. Riguardo a Jack, lui forse potrebbe essere la proiezione di un aspetto di persone che conosco, non di un'intera persona, perché di tizi uguali a Jack non mi sembra di frequentarne.

Io Matteo ha detto...

Grazie mille deezzle. In effetti Jack ha il viso da gran donnaiolo. Questo forse perché è nato bello, è cresciuto bello ed ora sta invecchiando bello o forse perché la mia mente l'ha creato attraente. Ci viene ad entrambi automatico associare un carattere estroso fino all'autodistruzione alla bellezza ed all'abilità di amante; probabilmente ci sarà un perché. Ma Adelaide e fanciulle che (se) leggete e non commentate, voi vi sentite attratte da quel poco che sapete di Jack?

Anonimo ha detto...

Saluti! io mi scusa per mia asenza ma stato impegnato in fiordo di Scandinavia con nave Yamal per liberare porto di Spillumstranda (STHF,TVD) da ghiacio. Discorso di Jack è interisante; alla dimanda di Mattew potrei dire che figura di aventuriero è simpre stata vinciente in imaginario coletivo. Forse perchè da un lato incàrna nustri disideri di evadere da monotònia di cuotidiano, e da l'altro pirchè avere aventure -di qualsiasi voglia- da racontare a nostri amici ci farebe stare in cientro di atenzione. E' molto importante per uomo esere di cientro atenzione; quando ero in montagne di Mongolia, di notte carovana si fermava e atorno a fuoco tuti racontavano di proprie vicende di giornata.
Come disse me Marla Singer, che cunobi a New York, le persone ti ascoltano viramente quando credono tu stai per morire, altrimenti aspetano solo loro turno per parlare e dire la loro... E' frase multo dura, ma forse un poco di verita è dentro.
questo vi ha scrito, e vi aùgùrà tante cose grandi!

Anonimo ha detto...

caro matteo, ci vuole tempo per leggere i tuoi post e ancor più per leggere i commenti. ma eccomi qua. innanzitutto, mi piace molto come scrivi, tra gli scrittori che conosco sei senz'altro il mio preferito. di letture modestamente sono una vera esperta, e lo stile che più mi piace è quello di Calvino - tra i morti - e Auster - tra i vivi; se vorrai ridurre ulteriormente gli orpelli enfatici e quindi rendere il tutto più sintetico e asciutto (ci sei comunque già su quella strada) direi che potresti conquistarti una stima smisurata da parte mia.
ciò detto, J. mi affascina molto come personaggio in sé, come tutti i personaggi letterari di un certo spessore psicologico.
purtuttavia la morale cattolica che governa la mia esistenza mi impedisce di provare una vera passione per un personaggio "cattivo" (ché, con tutto il bene che tu gli possa volere, J. è pur sempre un pendaglio da forca; proprio tutte le cosette a posto non ce l'ha).
al limite, visto che abbiamo scomodato ed norton - mio idolooo!!! - mi piacciono i personaggi socialmente cattivi ma umanamente buoni, ma che dico buoni: teneri - confronta Montgomery Brogan de "La venticinquesima ora".

Filippo il mulo ha detto...

Pensa, Matteo, che 'sto Jack attrae persino me che son uomo... l'hai creato proprio figo, io quasi quasi me lo farei... :D

Anonimo ha detto...

...è così che dovrebbe essere un uomo?

..guardavamo i corpi che pubblicizzavano prodotti cosmetici sui pannelli degli autobus,
..una volta venne tra noi un tipo col culo floscio, ma dopo una settimana di Fight Club, l'aveva scolpito nel legno...

sushi john ha detto...

ora... se x ogni carattere tipografico che usiamo morisse una farfalla, non ci sentiremmo un po' in colpa, soprattutto dopo gli slow post e questa serie infinita di commenti?

Anonimo ha detto...

Come sarebbe? per far finta che ti interessa?

se dovessimo contare tutti gli insetti che muoiono ogni secondo lungo le autostrade, spiaccicati sui parabrezza di automobili di grossa cilindrata...
ma non puoi!

Io Matteo ha detto...

Bentornato Alexy. Grande Adelaide che hai letto tutto. Un giorno, sapete, anch'io conobbi Marla Singer. Disse che ero socialmente cattivo ma umanamente buono, anzi, che ero tenero. Tyler Durden invece era quanto di peggio le fosse mai capitato. Subito provai invidia per la dichiarazione d'amore che era spettata a quest'ultimo. Col tempo quel sentimento iniziale trovò conferma.

Io Matteo ha detto...

Grazie Adelaide dei complimenti e del commento tecnico, è cosa rara e gradita, anche se non credo di aver capito esattamente cosa intendi per orpelli enfatici. Questo comunque è solo uno degli stili che adotto scrivendo: quello forse più simile a Calvino, quello che in genere piace di più, quello che a me piace di meno. E' un misto (a volte un po' goffo)di vari scrittori, perciò piace, perciò lo reputo un po' poco mio. In futuro comunque mi vedrai scrivere in modo differente, speriamo non mi faccia perdere punti...;).
Ma quindi J. piace di più agli uomini (filippo, anch'io, se non avesse preso i voti, ci farei un pensierino) che alle donne? Non ci posso credere. Adelaide, me l'hai raccontata giusta? Guarda che Montgomery Brogan ha fatto una fine anche peggiore.

Io Matteo ha detto...

E poi sushi che sentendo le farfalle nello stomaco si preoccupa giustamente della loro salute.
Ma quelle non sono vere, sushi! Quelle non muoiono con i caratteri tipografici come tutte le altre!
Quello è l'amouuur...

Anonimo ha detto...

In effetti, Tyler Durden conobbe Marla Singer in un momento un po' particolare della sua vita. Ma una notte che si ferì quasi mortalmente al volto, le disse che da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato...

Anonimo ha detto...

tu, matteo, sappi che ciò che piace alle donne non è di mio interesse: alle donne di solito piacciono gli stronzi, quelli che non chiamano, quelli che non fanno programmi, quelli che se si scopa bene se no meglio uscire con gli amici... per esempio mia sorella (32y) si perde dietro a questo genere di persone, quindi j. potrebbe proprio piacerle, ma non stiamo a scomodarla per farla intervenire, ché il pc lo sa a malapena accendere.
detto ciò, a me piacciono gli uomini buoni, versione Monty-prima-della-25a-ora: che ci posso fare, deisdero la mia felicità!
degli orpelli enfatici ci sarebbe da parlare a lungo... diciamo, quel genere di espressioni/frasi enfatiche e sentimentali, "ad effetto", care al detestabile Baricco. non ti piace mica Baricco, neh?!

mastiff ha detto...

sono la cattiva interpretzione del ruolo di Jack e di Jerk

mi becco un tumore o una cirrosi epatica o magari entrambi e guarda cosa combino a Jack

Anonimo ha detto...

eppure l' ansia di essere posseduta mi sconvolge in un fremito estatico
niente orpelli
niente delizie
solo sadiane contraddizioni