Di tutte le vicissitudini che mi sono fin'ora capitate questa è di gran lunga la più assurda ed improbabile. Poco tempo fa, mentre mi districavo tra pensieri sul copyright e sull'editoria, suonarono alla porta della mia umile casetta. L'inatteso visitatore si rivelò essere un vecchio monaco amanuense venuto a passare i suoi ultimi inverni presso di me. Colto alla sprovvista non seppi come obiettare a tale pretesa e di lì a poco tempo le mie stanze si riempirono di curvi monaci scriventi. Ora, sebbene io abbia consapevolezza che queste austere figure probabilmente non siano altro che un parto della mia mente, tuttavia mi riterrei ugualmente sgarbato a suggerire loro di tornare nella loro non esistenza. Perciò mi ritrovo, miei cari amici, nella spiacevole situazione di chi per vedere la TV sul divano la sera deve concordare il programma con un'intero monastero.

domenica 7 ottobre 2007

Gli Altri

Terzo capitolo: dove al protagonista vengono pensieri paranoici che poi vanno via, lasciandolo a riflettere sulla effettiva necessità di uccidere il padre di Edipo.

Lo stratagemma del secondo bagno funziona; questa è già una notizia. La coda si è spostata in giardino e almeno in mattinata la mia casa è totalmente libera. Per di più ho costruito loro fuori un paio di tavoli ed un barbecue, così che il sovraffollamento in casa ora si presenta solamente di notte. Questo mi permette di fare dei piccoli scatti in corridoio, ballare per tutta la casa seminudo con una cassettina di Vasco nel walkman, organizzare un sistema di cartoni rossi che si muovono vicino alle finestre così da far credere agli amanuensi che la casa sia abitata da monaci buddisti o cose simili. I molesti invasori sono diventati inquietanti vicini. Posso osservarli dalle fessure delle tapparelle, posso vedere le loro grasse gamboccie muoversi pesantemente dentro i saii e le loro raggrinzite dita afferrare le erbacce dall'orticello. Hanno trovato degli attrezzi nel gabbiotto. Devo ammettere che la cosa non mi va tanto a genio. Sebbene li stiano usando solamente per migliorare l'aspetto della loro nuova sede, ora , se decidessero di attaccarmi, avrebbero anche le armi per farlo. Già li immagino fuori dalla porta del giardino con fiaccole e forconi a chiedere che il mostro eretico si allontani. Non sono mai stato accolto bene dai vari padri adottivi che mi sono via via andato a cercare nella vita, perché loro dovrebbero farlo? Sono seduti intorno alla tavola ed uno di loro sta consegnando dei pezzi di pane agli altri. Essere tra loro? Non so come sarebbe.
Ricordo però una pagina di appunti che avevo preso non tanto tempo fa mentre leggevo Una nevrosi demoniaca di Freud. Chissà che i monaci non siano qua per rispondere alla mia richiesta di allora?
Vi riporto quello che era il mio pensiero:

Lo stato di eterno lattante: quale ambizione! E quanti tentativi!

Bisognava sostituire mio padre, mortale almeno quanto quello di Edipo, con una figura più autoritaria, non so…qualcuno tipo Dio. Diventare figlio a vita di Dio, niente di più facile pensavo, non è certo personaggio poco paterno. Tuttavia più mi accostavo ai miei futuri fratelli più essi, sospettosi, mi escludevano: io non avevo la vocazione, dicevano. Puff! Comprensibile d’altronde da parte loro voler essere figli unici, avrei fatto lo stesso. Disconosciuto, però, potevo senz’altro rivolgermi al padre dei rinnegati: il diavolo. Papà Satana di certo non mi avrebbe mai abbandonato, avrebbe provveduto a me in ogni momento con gustose tentazioni a cui ovviamente non avrei saputo resistere. Perché non ci avevo pensato prima? D’altronde se dovevo ripercorrere i passi di qualcuno meglio scegliere la strada, diciamo, più divertente del peccato rispetto a quella di astinenza, sacrificio, abnegazione, rinuncia e tutte quelle cose lì che, se proprio si deve, allora vabè, altrimenti… Sarei stato così portato a soddisfare tutti i miei desideri sentendomi autorizzato dal fatto che nell’atto stava già il castigo: la sottomissione. Ne converrete con me che se babbo Lucifero mi costringe a compiere atti ignobili io sono la vittima di essi e non certo il carnefice. Il patto dell’eterno lattante, ahimé, però non credo di averlo mai portato a termine; troppe difficoltà ad utilizzare le mie nevrosi, probabilmente, o forse quella così difficile autonomia, quella conquista della vita, della donna, poi in fondo non mi dispiace tanto. In ogni caso ci sto ancora studiando su, non si sa mai che un nuovo potente papà non venga con una proposta che non posso rifiutare.

9 commenti:

sushi john ha detto...

1) quest'anno scriverò una letterina a babbo lucifero, chiedendogli il triciclo di shining.
2) occhio agli attrezzi da giardino. quando dilbert raggiunge dogbert re di elbonia, gli abitanti vanno con forconi eccetera alla residenza reale per la festa dell'agricoltura. loro pensano che sia una rivolta e scappano usando una catapulta elboniana. che storia ricca di morale!

Filippo il mulo ha detto...

Quella folla di saggi e vecchi amanuensi, Matteo, non potrebbe costituire di per sé una corale figura paterna?

Io Matteo ha detto...

Sarebbe senz'altro un gran passo avanti avere un padre diffuso in una folla di persone. Con una buona approssimazione si potrebbe dirlo immortale. Però non sono così sicuro che funzionerebbe. Nei kibbutz israeliani a far da genitori era l'intera comunità e alcuni studi hanno dimostrato come il comportamento dei bambini era molto simile a quello degli orfani. Qua si rischia di brutto: non è che per fare un cambio di figura paterna mi ritrovo in una cesta davanti al portone di una chiesa? Filippo il mulo, rendendo una cosa molteplice non si rischia di farla scomparire? Il paganesimo (inteso come insieme dei culti politeistici)è davvero una religione?

Io Matteo ha detto...

Non sarebbe male avere anche il parere di Pam Hippie Inside (nota psicologa/attrice) a riguardo. Certo forse più quello di psicologa che quello di attrice. Chissà se bazzica ancora da queste parti?
(mossa scorretta, lo ammetto)

Anonimo ha detto...

Non immaginavo che fossi alla ricerca di qualcuno che ti adottasse..nè tantomeno che cercassi padri così illustri. ti ci vedo (la barba atra e lo sguardo diabolico ce stanno) a fare il diavolo a 4 per fuggire l'esorcista attraverso le nove porte dell'universo, verso le colline della disperazione, coi giorni contati, miss jones da una parte e una schiera di amanuensi dall'altra. se ti utilizzassi per il mio prossimo capolavoro?
per la serie il paradiso può attendere, ci vediamo giovedì e niente forcone...

Filippo il mulo ha detto...

Domanda da ignorante in materia: Prendendo tutti i monaci, e dando loro un unico nome, come ad esempio "Dio" o qualsiasi altro che dia l'idea di una cosa unica, potrebbero essere considerati in qualche modo UN UNICO genitore?

sushi john ha detto...

ohi ohi, entità collettive... qui si entra nell'ambito dei miei deliri. ma ho una tesi da fare. vi siete salvati.

Io Matteo ha detto...

Filippo il mulo, se ho capito bene, proverebbe a nominare Dio il clero e papà il kibbutz. Aldilà dei problemi dell'entità collettiva sui quali magari nel dopo tesi sushi john ci può aggiornare, non credo che ciò possa aiutare queste comunità a compiere il loro dovere. Nel momento in cui andrò in cerca della legge del padre troverò sempre varie interpretazioni e, come si dice, l'unico modo per non sapere mai l'ora è avere due orologi. Una divinità diffusa per esempio possiamo vederla nei miti greci. Ma quante scappatoie poteva trovare un uomo in quei tempi. Se "peccavi" non ti aspettavano punizioni tremende come per esempio il perdono, ma semplicemente un cambio di divinità. I miei monaci non agirebbero mai come una persona sola e così potrei sempre trovare la backdoor per eludere la legge del padre.

Io Matteo ha detto...

Bentornato Majaro. E a due giorni soli dalla proclamazione di dottor Majaro. Se tu avessi Miss Jones (per chi non conoscesse vedere il film capolavoro "The New Devil in Miss Jones")da una parte e una schiera di monaci amanuensi dall'altra da che parte scapperesti?